Intervista al Consigliere D’Ambrosio (credit superJ)

 

Nel Consiglio Comunale di lunedì sera, con i soli voti della maggioranza, è stata approvata la delibera che stabilisce i criteri e le modalità di applicazione della Legge Regionale n. 40 dell’1 Agosto 2017, norma che contiene “Disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente” nota come legge sugli scantinati abitabili, in quanto prevede per vani accessori il cambio di destinazione d’uso. Stabilito che ad oggi ancora non si riesce ad avere notizia sulla nomina della Commissione urbanistica, acclarato che non è stata preventivamente convocata la Commissione Governo del Territorio come prassi e buon senso avrebbero suggerito, dato che in questa sede, anche gli altri Consiglieri di maggioranza avrebbero potuto avere delle delucidazioni, si è ritenuto di portare un punto così delicato che potrebbe avere ripercussioni negative su un territorio in cui, da sempre, la presenza di un numero di piccole unità residenziali superiore al necessario è stato motivo del proliferare di situazioni border line.

Il punto 3) del paragrafo è quello che riteniamo non in linea con le reali necessità del territorio. In questo si legge: I locali recuperati potranno essere annessi ad unità immobiliari esistenti per farne parte integrante e costituirne ampliamento,(e fin qui si potrebbe anche essere d’accordo) oppure potranno costituire unità immobiliari autonome nelle dimensioni minime previste dai vigenti regolamenti statali. Questo aspetto è in contrasto con il regolamento edilizio comunale in quanto autorizzativo di unità abitative di 28 metri quadri oltre che essere in contrasto con il buon senso. Va ricordato che i Comuni, oltre ad avere la facoltà di non recepire la Legge, così come è capitato in altre realtà costiere, possono decidere tranquillamente di applicare condizioni più restrittive rispetto a quanto in essa previsto, dato che ogni territorio ha le sue peculiarità, forse a qualcuno sfugge che Martinsicuro è tra due fiumi ed è sul livello del mare. Che poi la stessa legge sia stata impugnata dal Governo alla Corte Costituzionale avrebbe dovuto far venire qualche dubbio sull’opportunità di recepirla ma a quanto pare questi aspetti non sono stati tenuti in considerazione dalla delegata all’urbanistica e dall’intera maggioranza.

Nascondersi dietro al sempre verde concetto di consumo minimo del suolo in questo caso è davvero improprio, in primo luogo perché comunque determinati interventi creerebbero dei disagi già solo per il semplice fatto che poi gli standard urbanistici verrebbero stravolti e in secondo luogo perché è il caso che in via prioritaria a questo concetto si anteponga quello di “sicurezza dei cittadini”, a quanto pare i recenti eventi di Livorno dove in seguito a una alluvione le uniche vittime si sono avute in un nucleo familiare che abitava sotto il livello della strada non ha insegnato molto.

Ragionandoci per tempo magari si potevano apportare delle modifiche condivisibili. Così come è stata portata in approvazione, noi abbiamo votato contro. Il voto di astensione del rappresentante dei 5 Stelle, ma soprattutto quello dei consiglieri del PD che in passato si sono sempre dichiarati contro una edilizia fatta di unità abitative di dimensioni ridotte ci lasciano perplessi, ma tant’è. Questo è uno dei primi atti della nuova maggioranza, composta da diversi tecnici in materia edilizia ed operatori impegnati nello stesso settore e poteva essere prevedibile che avrebbero cercato di spingere in questo ambito, quello che si sperava era che non lo si facesse, come molte volte negli anni che hanno preceduto la nostra Amministrazione, a discapito dello sviluppo armonico della Città.

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